Il tempo degli stalli forzati delle navi delle ONG a largo dei porti italiani, nonché degli arresti e delle indagini nei confronti dei capitani delle stesse sembra essere ormai alle spalle. Tuttavia, le fattispecie che hanno consentito tali eventi giudiziari sono ancora al loro posto, in primis l’art. 12 T.U.Imm. Ritornare a quei momenti e, soprattutto, riflettere sugli strumenti che – in Italia e in Europa – ancora oggi (salvo qualche recentissimo ridimensionamento ad opera della Corte costituzionale italiana) consentono la criminalizzazione delle condotte di soccorso offre lo spunto per provare ad inquadrare e collocare tali vicende e strumenti nelle maglie di un fenomeno, ben più ampio e complesso, che va sotto il nome di crimmigration, ossia la criminalizzazione latu sensu del fenomeno migratorio.
Dottoressa di ricerca in Diritto penale presso l'Università degli studi di Milano con tesi "La crimmigration nel sistema penale italiano. Tra scelte di incriminazione e ricorso al trattenimento amministrativo".
Attualmente è assegnista di ricerca presso la medesima Università.