La Cassazione, nell’ordinanza in commento, afferma la necessità di riconoscere la protezione internazionale nei confronti di donne vittime di violenza quando sussiste il timore di persecuzioni dirette e personali e, nel caso specifico, quando la donna fugga dalla tratta per prostituzione, non potendo trovare protezione in caso di ritorno nel Paese di origine. Nel contesto di un complesso quadro normativo che comprende norme internazionali, europee e interne non sempre di facile interpretazione, la Cassazione afferma che nelle procedure di riconoscimento della protezione internazionale vanno attentamente valutate le condizioni di genere, in quanto spesso le donne sono oggetto di discriminazioni concretizzantisi in soprusi, molestie, violenze, anche sessuali. Particolare approfondimento, da parte delle autorità chiamate a decidere, necessitano le ipotesi di più violenta aggressione della libertà e della dignità della donna, come nel caso in questione.
Anna Lazzaro è ricercatore di Diritto Amministrativo presso l’Università di Messina.
Insegna Diritto Amministrativo presso il CdL triennale di Consulente del lavoro e servizi giuridici del Dipartimento di Giurisprudenza e Contabilità pubblica presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali.
Ha partecipato in qualità di relatore a Convegni nazionali e internazionali in tema di immigrazione e sull’argomento ha pubblicato “Enti locali, immigrazione e sussidiarietà”, in (a cura) G. Moschella L. Buscema, Immigrazione e diritti fondamentali dello straniero, 2016; “Terzo settore: le prospettive in favore degli immigrati”, in Atti del Convegno di Messina 28-29 giugno 2018, F. Astone, A. Lupo, V. Prudente, A. Romeo (a cura di), I diritti sociali al tempo delle migrazioni, Napoli, 2019; “La giurisdizione in materia di immigrazione: criteri di riparto e sindacato del giudice amministrativo”, in OIDU, numero speciale, 2020, p. 218.