Con la sentenza in esame, il TAR Lazio sembra aver nuovamente sconfessato l’ormai frequente prassi amministrativa che, senza sostegno normativo, richiede l’esibizione del certificato di residenza ai fini della conversione o del rinnovo del permesso di soggiorno. Nella sentenza, che annulla il provvedimento di diniego della richiesta di conversione emanato dalla Questura di Roma, i giudici amministrativi fanno leva sulla nozione di “domicilio abituale” elaborata dalla giurisprudenza della Corte Edu, in luogo tanto della definizione di “domicilio” di cui all’art. 43 c.c., quanto dell’affine definizione di “residenza abituale” adottata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Gianluca Marcantognini
Gianluca Marcantognini è laureando in Diritto internazionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e praticante notaio in Fano. Nell'anno accademico 2021/2022 è stato membro del gruppo vincitore del concorso “Learning by Doing” organizzato da Confindustria Marche con progetto intitolato “Le garanzie nei contratti della GDO”. I suoi principali interessi vertono sul diritto internazionale e dell'Unione europea, mobilità transfrontaliera e commercio internazionale.