Nell’ambito della procedura accelerata di frontiera cui sono sottoposti i richiedenti asilo provenienti da paesi di origine sicuri, la sentenza della CGUE del 4 ottobre 2024 ha stabilito che il giudice chiamato a decidere sul diniego di protezione internazionale deve verificare la legittimità della designazione di un paese come sicuro. Le criticità emerse nel sistema italiano inducono ad esaminare l’istruttiva esperienza francese, ove, al controllo della Cour nationale du droit d’asile sulla applicazione nel caso di specie della presunzione di sicurezza di un paese, si aggiunge il sindacato del Conseil d’État sulla legittimità della designazione di un paese come sicuro. Il presente contributo intende individuare i punti di forza del modello francese, nella convinzione che possano contribuire al dibattito su quello italiano.
In the context of the accelerated border procedure applied to asylum seekers from safe countries of origin, the CJEU judgment of 4 October 2024 established that the judge deciding on the rejection of an application for international protection must verify the lawfulness of the designation of a country as safe. The issues emerged in the Italian system prompt an examination of the instructive French experience, where the review conducted by the Cour nationale du droit d’asile on the application of the presumption of safety in individual cases is complemented by the Conseil d’État’s oversight of the lawfulness of the designation of a country as safe. This contribution aims to identify the strengths of the French model, as they might contribute to the debate on the Italian system.