Automatismi espulsivi e discrezionalità amministrativa
La Corte costituzionale ha dichiarato illegittime alcune disposizioni del d. lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (c.d. Testo unico in materia di immigrazione) nella parte in cui prevedono che, per il solo fatto di essere stato condannato per un certo reato, lo straniero non possa essere autorizzato ad entrare e soggiornare nel territorio dello Stato e, se già presente, debba essere espulso (c.d. automatismo espulsivo). È necessario, secondo la Corte, che la valutazione della pericolosità dello straniero e la decisione in merito al soggiorno o all’espulsione siano lasciate alla discrezionalità della P.A. L’autrice distingue tra il giudizio di pericolosità dello straniero e la (correlata ma distinta) decisione sull’espulsione, per chiarire che il giudizio di pericolosità sociale dovrebbe essere inquadrato non nell’ambito della discrezionalità amministrativa, bensì nell’ambito della c.d. discrezionalità tecnica.
Simona D’Antonio è Ricercatrice in Diritto amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo dal 2005. Ha pubblicato due monografie (Teoria e prassi nella tutela risarcitoria dell’interesse legittimo, Editoriale Scientifica, 2003; Il commissario ad acta nel processo amministrativo. Qualificazione dell’organo e regime processuale degli atti, Editoriale Scientifica, 2012) e 27 articoli. Si occupa da circa un decennio di diritto dell’immigrazione. È stata Visiting Researcher presso il Centro di Diritto delle Migrazioni della Facoltà di Giurisprudenza della Radboud Universiteit di Nijmegen (2018) e Guest Lecturer nel Dipartimento di Diritto Internazionale ed Europeo della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Utrecht (2019).