Il nuovo assegno di inclusione ripropone gli stessi dubbi di legittimità costituzionale che si erano posti per il reddito di inclusione e per il reddito di cittadinanza, trattandosi di una misura che nasce con l’intento di contrastare la povertà e rimettere in funzione l’atrofico sistema dei servizi per l’impiego ma che, in concreto, lascia senza tutela una porzione considerevole dei soggetti più a rischio di esclusione sociale. Il contributo pone degli interrogativi sul piano dell’opportunità della scelta di limitare i potenziali beneficiari sulla base della cittadinanza e della regolarità del titolo di soggiorno, proponendo una revisione sistematica che tenga conto delle esigenze concrete dei soggetti più svantaggiati.
Alessio Caracciolo
Ricercatore in Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha conseguito un dottorato di ricerca in Diritti, Economie e Culture del Mediterraneo presso l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento Jonico di Taranto, con una tesi in Diritto del Lavoro (“Il lavoro degli extracomunitari tra universalità e specialità”) sotto la supervisione del Prof. Domenico Garofalo. Le sue principali aree di ricerca sono il diritto della sicurezza sociale, la tutela delle persone con disabilità e le transizioni ecologico-occupazionali.