Partendo dall’analisi degli eventi che hanno condotto al tragico naufragio avvenuto a Steccato di Cutro lo scorso 26 febbraio, il contributo illustra come essi non siano un caso isolato, ma corrispondano ad uno schema, sempre più istituzionalizzato, volto ad eludere gli obblighi di soccorso attraverso l’erronea qualificazione della situazione in cui versano le imbarcazioni. Tale tendenza si pone però in palese contrasto con la normativa che disciplina le responsabilità statali per i soccorsi in mare.
Francesca De Vittor
Francesca De Vittor è ricercatrice confermata in diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano (dal novembre 2013), dove insegna Diritti dell’uomo.
Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bologna nel 1999, ha frequentato il D.E.A in diritto internazionale presso l’Université Robert Schuman di Strasburgo. Nel 2004, in seguito ad un dottorato in co-tutela tra l’Università Federico II di Napoli e l’Université Robert Schuman di Strasburgo, ha ottenuto il doppio titolo di dottore di ricerca e di docteur en droit, discutendo una tesi suImmunità degli Stati dalla giurisdizione e tutela dei diritti umani fondamentali. Dal 2005 al 2006 è stata Jean Monnet fellow presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Dal 2009 al 2012, ha partecipato al collegio di difesa della Repubblica Italiana nella controversia relativa a Jurisdictional Immunities of the State (Germany v. Italy: Greece intervening) davanti alla Corte Internazionale di Giustizia.
Ha pubblicato numerosi saggi in riviste giuridiche italiane e straniere, su temi di diritto internazionale pubblico, diritti umani, diritto dell’immigrazione e dell’asilo. Esperta in particolare in diritto internazionale del mare, si occupa da anni della tutela della vita umana in mare offrendo consulenza giuridica ad istituzioni nazionali e internazionali e alle organizzazioni non governative per tutte le questioni relative all’obbligo di soccorso in mare.