La pandemia ha avuto un impatto senza precedenti sull’immigrazione economica globale. Le misure di contrasto al virus hanno alterato le dinamiche dei movimenti di popolazione internazionale. Per la prima volta nel recente passato, si è indebolito l’ultradecennale rapporto tra immigrazione e globalizzazione. Nei Paesi avanzati si è registrato un calo dei nuovi ingressi e una parte degli immigrati residenti ha deciso di rientrare nello Stato di origine. Le smart cities, mai così buie, deserte e silenziose, sembrano essere il luogo simbolo della crisi prodotta dall’emergenza sanitaria. Il presente articolo intende indagare, da una prospettiva geografico-politica, gli scenari migratori prodotti dalla pandemia e le loro possibili, potenziali conseguenze politiche, sociali ed economiche nell’emisfero Occidentale.
Ricercatore di Geografia economico-politica Università della Tuscia, Viterbo