Il d.l. 21 ottobre 2020, n. 130 ha messo la parola «fine» al vulnus costituzionale derivante dal divieto di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, introdotto dal «decreto sicurezza». Dopo numerosi ricorsi giurisdizionali di vari oggetto e natura intrapresi su tutto il territorio, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione rilevante del «decreto sicurezza» per contrasto, sotto un duplice profilo, con l’art. 3 Cost. La Corte non ha invece esaminato le violazioni dell’art. 117 Cost. derivanti dal supposto contrasto con le direttive 2013/33 e 2013/32 e con la Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Professore Associato di Diritto dell'Unione europea, Università degli Studi di Teramo