Con la propria sentenza, nel caso INPS c. WS (C-302/19), la CGUE ha interpretato l’articolo 12, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2011/98/CE, relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro, al fine di determinare il diritto a una prestazione di sicurezza sociale del lavoratore straniero con permesso unico in Italia. In particolare, il Giudice di Lussemburgo – in ossequio al principio della parità di trattamento – ha incluso nel computo per l’erogazione dell’assegno familiare il coniuge e i figli del titolare di un permesso unico lavoro che risiedano non già nel territorio dello Stato italiano bensì nel paese terzo di origine, così come accade per i cittadini italiani i cui familiari sono tenuti in considerazione per il rilascio del beneficio, seppure residenti in altro paese.
Maria Teresa Ambrosio è Dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche presso l’Università degli Studi del Molise dove collabora con la Cattedra di Diritto del Lavoro presieduta dalla Prof.ssa Corazza. È Cultrice della Materia in Diritto del Lavoro presso il Dipartimento di Economia della medesima università. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi del Molise con votazione di 110 cum laude e tesi in Diritto del Lavoro dell’Unione Europea. Nel corso del proprio dottorato ha svolto un periodo di ricerca presso l’Universidad de Girona (Spagna), Catedra de Inmigración, Derechos y Ciudadanía.