Nella proposta di regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, la posizione degli Stati in cui avvengono gli sbarchi in seguito a operazioni SAR risulta alleviata rispetto all’assetto normativo vigente. Tuttavia, a dispetto della grande enfasi posta nel nuovo Patto sul principio di solidarietà, la ripartizione della responsabilità sui richiedenti asilo e sui migranti irregolari risulta ancora vistosamente squilibrata a svantaggio di questi Stati. Lo scritto addiviene a questa conclusione grazie all’individuazione dei punti principali in cui emerge lo squilibrio. Tra questi, spiccano la mancata distinzione tra Stato in cui si conclude l’operazione SAR e Stato di primo arrivo ai sensi del regolamento «Dublino» e, tra i diversi aspetti della procedura che amministra i «contributi di solidarietà» di cui all’art. 45 della proposta, la sua eccessiva articolazione al fine di coagulare il consenso al riguardo e i limiti posti ai poteri decisionali della Commissione.
Professore Associato di Diritto dell'Unione europea, Università degli Studi di Teramo