Nel luglio 2018 alcuni migranti fuggiti dalla Libia pongono in essere condotte aggressive per impedire che l’equipaggio dell’imbarcazione che li ha soccorsi in mare li riconsegni alla Guardia costiera libica. La Corte d’Appello di Palermo, ribaltando il giudizio di primo grado, ha condannato gli imputati negando la sussistenza della causa di giustificazione della legittima difesa per difetto del requisito della involontaria causazione del pericolo.
Assegnista di ricerca post-doc presso l'Università della Tuscia con un progetto intitolato "I diritti fondamentali dello straniero nella gestione della crisi migratoria in Italia e in Europa". Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca presso l’Università di Bologna, discutendo la tesi “La detenzione amministrativa degli stranieri. Nuove frontiere in materia di libertà personale”. Nel corso del dottorato ha svolto attività di ricerca presso il Max-Planck-Institut di Friburgo e la City Law School di Londra. È stata, altresì, assegnista di ricerca post-doc presso l'Università di Roma Tre, con un progetto cofinanziato dal Garante regionale delle persone private della libertà personale del Lazio. Docente del master “Pratiche giuridiche e sociali nell'accoglienza dei migranti” dell'Università di Bologna, è membro dell’Accademia di diritto e migrazioni (ADiM) ed “esperta” del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (ambito rimpatri forzati).