Con l’ordinanza istruttoria in commento, il Consiglio di Stato segna una svolta in materia di cittadinanza, che si rivela coerente con il principio personalista dell’ordinamento costituzionale. Superando il tradizionale argomento dell’alta discrezionalità dei provvedimenti di riconoscimento o di diniego della cittadinanza, il giudice amministrativo riconduce infatti l’esercizio del potereamministrativo discrezionale alla sua naturale funzione di bilanciamento di interessi pubblici e privati, egualmente rilevanti. Ne deriva il riconoscimento di garanzie procedurali e processuali in capo allo straniero richiedente, nel mentre viene ridimensionato il requisito di moralità del medesimo.
Ricercatrice di Diritto Amministrativo, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.